giovedì 20 maggio 2010

CARLO SCORZA (1897-1988)

I Personaggi del Fascismo


CARLO SCORZA (1897-1988)

Nato a Paola, nel Cosentino, il 15 giugno 1897, si trasferì a Lucca ancora adolescente, diplomandosi in ragioneria. Partecipa come volontario alla Grande Guerra, con il grado di Tenente nei Bersaglieri, guadagnandosi due medaglie di bronzo al valore militare.
Si iscrive ai Fasci di Combattimento nel dicembre 1920. Giornalista dal 1920, è direttore de “L’Intrepido”, fondatore del “Popolo di Toscana” e Capo dello Squadrismo Lucchese durante la Rivoluzione Fascista. Dal 1931 è direttore di “Gioventù Fascista”.

Durante il Regime ricopre le cariche di Segretario Federale di Lucca (1921-29) e di Commissario Straordinario di Forlì (1928-29). Deputato dal 1924 al 1939 e membro del Direttorio Nazionale del PNF (1929-31), nel dicembre 1932 viene ufficialmente deplorato per aver scatenato repressioni contro l’associazionismo Cattolico.

Volontario nel conflitto etiopico e nella guerra civile spagnola, durante gli anni della Segreteria di Starace rimane in posizione notoriamente polemica contro la burocratizzazione del Partito e dello Stato.

Consigliere Nazionale (1939-43), membro della Corporazione della chimica (1938-41) e della Corporazione della siderurgia e metallurgia (1941-42), presidente dell'Ente della stampa (1940-43).

Vice-segretario del PNF dal dicembre 1942, il 17 aprile 1943 diventa Segretario Generale del Partito, carica che mantiene fino al 25 luglio 1943, impegnandosi nella lotta contro il dilagante disfattismo.

Dopo l'arresto di Mussolini, presenta atto di sottomissione a Badoglio, riuscendo così a ingraziarselo, ma con la nascita della RSI viene arrestato dai repubblichini e incarcerato a Verona con l'accusa di tradimento (28 ottobre 1943). Processato a Parma nell'aprile 1944 viene assolto e confinato a Cortina d'Ampezzo, donde si appella più volte, inutilmente, a Mussolini.

Arrestato dopo la guerra dai partigiani a Gallarate (23 agosto 1945), riesce a evadere, riparando in Argentina, dove partecipa alla politica locale divenendo un acceso peronista.

Rientra in italia soltanto alla fine degli anni ‘70, morendo a Castagno d’Andrea il 23 Dicembre 1988.

(1897-1988)



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