martedì 28 aprile 2009

25 APRILE: VENGO ANCH'IO ? NO, TU NO !

Voglio ricordare che, in questo clima celebrativo resistenziale, ancora una volta rimangono fuori dalla memoria migliaia di combattenti di un Esercito Regolare, che combatterono in Divisa per oltre un anno e mezzo continuando una guerra, voluta e sentita dalla stragrande maggioranza del popolo italiano, decisamente Fascista il 10 Giugno 1940,


restando alleati ai paesi con cui ci si era schierati inizialmente. Parliamo naturalmente dei Combattenti dell' Esercito della Repubblica Sociale Italiana, che pagarono con un altissimo tributo di sangue, anche a guerra finita da tempo, questa loro fedelta' e coerenza.

Anche in combattimenti contro i veri invasori di allora, gli angloamericani, i francomarocchini, i polacchi, i neo-zelandesi, i canadesi, i brasiliani, gli juogoslavi e tutte le variegate formazioni che si succedettero nel corso degli ultimi tempi della II° Guerra Civile Europea nella progressiva occupazione d' Italia.

Ancora oggi, anche nei vari discorsi ufficiali, li si dimentica oppure si pretende di parlare per loro, inneggiando a valori resistenziali per i quali moltissimi italiani ebbero lutti anche dopo la fine della guerra e, successivamente, anche negli Anni di Piombo.

E pretendendo che tutti gli italiani guardino oggi beati a quei valori, omettendo che, negli Anni del Consenso, la stragrande maggioranza degli Italiani si identificarono negli Ideali del Fascismo, alternativi alla forma di governo democratica e parlamentare. Che rimane UNA delle tante forme di governo.

Tra di loro, voglio ricordare oggi il Reggimento Alpini Tagliamento, che si distinse nella lotta contro i partigiani di Tito, come nella battaglia di Tarnova della Selva (oggi in territorio temporaneamente Sloveno), per impedire l' occupazione dell' intero Friuli-Venezia Giulia da parte jugoslava con l' avvallo di Togliatti.

Questi Alpini, oggi dimenticati, collaborarono verso la fine del conflitto con i partigiani anticomunisti della Osoppo (quelli uccisi a Porzùs, per intenderci, di cui mi sono occupato in passato)per difendere la Patria, ed in particolare la città di Udine. Questi Soldati ebbero 720 uomini tra morti e dispersi, 608 furono i feriti, e 45 assassinati a guerra finita nel nome della resistenza e dell' antifascismo.

sabato 25 aprile 2009

25 APRILE,ONORE PER I VERI RESISTENTI :I COMBATTENTI DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA


DAL DIARIO DI GUERRA DEL
GENERALE (USA)EISENHOWER:

"la resa dell 'Italia fu uno sporco affare. Tutte le nazioni elencano nella loro storia ,guerre vinte e guerre perse,ma l italia è la sola ad aver perduto questa guerra con disonore,salvato in parte dal sacrificio dei combattenti della
R.S.I".


25 APRILE LUTTO NAZIONALE

Il giorno in cui i vili si proclamano eroi

L’8 settembre 1943 la nostra Patria morì per alto tradimento, il 25 aprile fu sepolta dalla crudeltà e vigliaccheria di molti suoi figli. Da allora in questa terra bellissima e sfortunata non c’è stata più pace. La nostra Patria è diventata terreno di battaglia di tutti i servizi segreti e palesi di mezzo mondo.

La nostra storia calpestata, la nostra cultura annientata e il nostro onore di popolo sotterrato. Una mistificazione feroce della verità ha voluto far passare per liberazione una sconfitta militare e la schiavitù di un intera nazione per liberazione. Questa presunta liberazione si festeggia ogni anno il 25 aprile ricordandone le gesta. Unica nazione al mondo a celebrare una guerra persa e a festeggiare una terribile guerra civile.


Onore ai caduti e ai martiri della R.S.I.

martedì 7 aprile 2009

ODILO LOTARIO GLOBOCNIK, NAZIONALSOCIALISTA SLOVENO. RESPONSABILE DI SAN SABBA


Questa volta parlo di un criminale, ma sicuramente un Morto Dimenticato. Adesso vediamo il perchè. Quando si celebra il dramma terribile della Shoah in Italia si parla sempre della Risiera di San Sabba, cercando di addossare ogni colpa agli Italiani ed ai Fascisti. Con qualche gravissima omissione. Infatti i media che parlano del Lager triestino non dicono mai che chi si inventò quell' oscuro luogo di morte fu Odilo Lotario Globocnik, nato a Trieste nel 1904 e trasferitosi poi a Vienna. SLOVENO.

Già responsabile della realizzazione di altri Campi di Concentramento, come quello di Treblinka. Oltre ad essere Sloveno, Globocnik covava un odio non sopito verso il Fascismo e l' Italia, in quanto come iscritto al Partito Nazionalsocialista Austriaco fu più volte arrestato prima dell'Anschluss nell' Austria del Nazionalcattolicesimo Fascista di Dollfuss, ucciso poi per ordine di Hitler. Come si sa i rapporti tra il Cancelliere di Vienna e l' Italia di Mussolini erano strettissimi, e la NSDAP austriaca era illegale.

Con Globocnik arrivano a Trieste gli uomini del Einsatzkommando Reinhard, ben 92 specialisti tra i quali numerose SS ucraine. Questi gruppi, dipendevano dallo "RSHA", cioè dall'ufficio centrale della polizia di sicurezza del Reich (Reichssicherheitshauptamt) a sua volta dipendente dal Ministero degli Interni alla cui testa era il Reichsfùrher SS e ministro Einrich Himmler. L'Einsatzkommando Reinhard costituisce territorialmente diversi uffici contrassegnati dalla sigla R. Il gruppo che opera a Trieste, ha la sigla R1, quello che opera a Udine la sigla R2 quello di Fiume la sigla R3.

La sigla è impressa sui documenti e sulle celle della Risiera. Il primo comandante dell'Einsatzkommando a Trieste è Christian Wirth; dopo l'uccisione di Wirth in un'imboscata partigiana a Erpelle il 26 maggio del '44 gli subentra August Dietrich Allers. Il braccio destro di Allers e comandante della Risiera sarà Joseph Oberhauser, poi condannato all' ergastolo.

Come si vede, tutti Italiani...Inoltre, ad organizzare i trasferimenti da San Sabba ai campi di concentramento nazionalsocialisti fu un altro Sloveno, Raimund Piscanc, che per questo nel 1946 venne condannatoa 20 anni di carcere dalla Corte d'Assise Straordinaria di Trieste. Quando il 1° maggio 1945 i titini occuparono Trieste, utilizzarono allo stesso modo dei nazionalsocialisti quanto rimaneva della ex fabbrica: infatti vi rinchiusero centinaia di italiani, che poi furono inviati nei campi di concentramento jugoslavi,dai quali ben pochi fecero ritorno, oppure direttamente gettati nelle Foibe

RUINI MARIO - BACCOLINI AUGUSTO - ANTONINI ORLANDO

RUINI MARIO

Studente diciannovenne iscritto al Fascio modenese.La notte del 21 Gennaio 1921, i fratelli Mario ed Arrigo Ruini rincasavano, accompagnati da alcuni amici. D' un tratto, fuori Porta San Francesco, un gruppo di socialcomunisti ed anarchici, tra cui quelli del gruppo libertario di via S. Agata”, Renzo Cavani, Luigi Evangelisti ed Aldo Gilioli, in agguato dietro le colonne, balzò fuori sparando numerosi colpi di rivoltella. Mario Ruini cadeva e, mentre gli amici dei fratelli, disarmati, cercavano riparo, chi a terra, chi dietro le colonne, uno degli aggressori si avvicinò al ragazzo che chiedeva aiuto e lo finì con due colpi alla tempia.

BACCOLINI AUGUSTO - ANTONINI ORLANDO

Due giorni dopo si svolse a Modena il funerale, con gran seguito di folla. Alla testa un plotone di Guardie Regie; poi il Gonfalone modenese a lutto, e moltissimi Consiglieri Comunali emiliani. In Via Emilia un gruppo di socialcomunisti s' intrufolò nel corteo per farlo rallentare; poi si udì uno sparo, come un segnale: dalle finestre e dai tetti del Palazzo delle Poste partirono una selva nutita di colpi d'arma da fuoco e lancio di bombe a mano. Due fascisti caddero morti:il Baccolini e l' Antonini. Per tutta la giornata continuarono le sparatorie.

mercoledì 1 aprile 2009

MONDOLFO BRUNO - DUILIO SINIGAGLIA - GINO BOLAFFI. TRE FASCISTI ISRAELITI

  • Bruno Mondolfo, fiumano, venne ucciso nella Città Irredenta il 27 Maggio 1921 appena ventenne dalle forze dell' ordine durante una manifestazione contro la politica rinunciataria del Ministro Sforza nei riguardi di Fiume.

  • Duilio Sinigaglia, aveva ventisei anni e apparteneva al Fascio modenese e comandante delle squadre d'azione. Ex Tenente degli Arditi ed ex legionario fiumano. Venne ucciso durante il famoso eccidio di Modena del 26 Settembre 1921.

  • Gino Bolaffi, di cui purtroppo non ho trovato notizie.

In effetti non vi è da stupirsi,perchè moltissimi Italiani di Religione Israelita aderirono al Fascismo:nella famosa riunione in piazza San Sepolcro a Milano (23 marzo1919), fra i 119 fondatori del Fascismo ci sono anche cinque Israeliti, ed è uno di loro (Cesare Goldman) a procurare la sala all'associazione industriali dove Mussolini tiene a battesimo il movimento.

Più di 230 Israeliti partecipano alla marcia su Roma nell’ottobre del 1922 e risulta che a quella data gli iscritti al partito Fascista o a quello Nazionalista (che poi nel 1923 si fondono) siano ben 746. A Fiume con D'Annunzio ci sono Israeliti, fra cui Aldo Finzi che diviene poi sottosegretario agli interni di Mussolini e membro del Gran Consiglio, mentre Dante Almansi ricopre addirittura sotto il Fascismo la carica di vice capo della polizia. Guido Jung è eletto deputato Fascista e viene nominato ministro delle Finanze dal 1932 al 1935.

Maurizio Rava è nominato vicegovernatore della Libia, Governatore della Somalia e Generale della Milizia Fascista. Tanti altri Israeliti, pur occupando posti di minore importanza, contribuiscono all’affermazione del Fascismo, come il commendator Elio Jona, finanziatore de Il Popolo d’Italia, e come gli industriali lombardi che, per paura del comunismo, sostengono finanziariamente il movimento.

Lo stesso Benito Mussolini conta fra i suoi amici esponenti dell’ Ebraismo, quali la russa Angelica Balabanoff, Cesare Sarfatti e Margherita Sarfatti, per lungo tempo amante del duce, condirettrice della rivista Fascista "Gerarchia" e autrice della prima biografia di Mussolini dal titolo Dux, tradotta in tutte le lingue, che contribuisce significativamente a propagandare il fascismo a livello mondiale.Nel novembre del ’23 Mussolini, dopo aver ricevuto il Rabbino di Roma Angelo Sacerdoti, fa diramare un comunicato ufficiale in cui si legge: "S.E. ha dichiarato formalmente che il Governo e il Fascismo italiano non hanno mai inteso di fare e non fanno una politica antisemita, e che anzi deplora che si voglia sfruttare dai partiti antisemiti esteri ai loro fini il fascino che il fascismo esercita nel mondo".

Nel 1930, l’anno dopo il Concordato col Vaticano, il duce fa approvare la Legge Falco sulle Comunità israelitiche italiane, accolta molto favorevolmente dagli ebrei italiani.Nel ’32 la Mondadori pubblica i famosi Colloqui con Mussolini di Emil Ludwig, e il Duce condanna il razzismo senza riserve, definendolo una "stupidaggine", quanto all’antisemitismo, afferma che "non esiste in Italia". Dopo la presa del potere da parte di Hitler, i profughi ebrei dalla Germania vengono accolti e il loro insediamento non è ostacolato dalle Autorità.La risposta delle comunità ebraiche è ottima: tra l’ottobre del 1928 e l’ottobre del 1933, sono 4920 gli ebrei che si iscrivono al partito Fascista.Nel ’34 Mussolini da’ il via libera alla creazione della sezione Israelita della scuola marittima di Civitavecchia (molti dei partecipanti costituiranno poi il nucleo della Marina Israeliana).L’anno dopo diversi ebrei partecipano alla guerra d'Etiopia e, successivamente, alla guerra di Spagna:uno dei caduti in Spagna (Alberto Liuzzi) è perfino decorato di medaglia d'oro. Anche quando la Società delle Nazioni sanziona l’Italia, l’adesione alla "giornata della fede" e all’offerta dell’oro da parte delle comunità Israelite è larghissima.

La guerra in Africa mette il Governo Italiano in contatto coi 30 mila Falascià che vivono in Abissinia, un nucleo di negri professante la Religione Israelita ma vissuto per secoli in assoluto isolamento. Mussolini, ritenendo opportuno favorire questo gruppo, dopo che i capi Falascià hanno prestato il giuramento di fedeltà, lo mette in relazione con gli Israeliti d’Italia.Nel 1939,nonostante le vergognose Leggi Razziali già pubblicate, Dante Almansi, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, è autorizzato dal Governo a creare un’organizzazione per assistere i rifugiati ebrei giunti in Italia da altre parti d’Europa. Conosciuta come Delasem, il nome per esteso di questa organizzazione era Delegazione Assistenza Emigranti Ebrei. Tra il 1939 e il 1943 la Delasem aiuta oltre cinquemila rifugiati ebrei a lasciare l’Italia e raggiungere Paesi neutrali, salvando loro la vita.

MONTIGLIO VITTORIO

Nato a Valparaiso nel 1903 da genitori italianissimi, s’imbarcò di nascosto per Genova ove giunse dopo 53 giorni di navigazione tra l’insidia dei sottomarini e la asprezza di un viaggio in terza classe. Aveva 14 anni, ne accusò venti e fu arruolato in un reparto di “fiamme verdi”.,gli Arditi. Dovunque fu, lì si fece notare per le sue ardite azioni. Per le numerose azioni eroiche durante la Grande Guerra ed in Albania poi, ebbe la Medaglia d'Oro al Valor Militare vivente.Finita la Guerra,fu prima Legionario Fiumano e poi fondatore di alcuni Fasci di Combattimento. Trasferitosi in Aereonautica, il giorno 8 Settembre 1924, mentre si recava al campo di aviazione di Ghedi venne assalito da alcuni comunisti. Invano tentò di difendersi,ma gli aggressori in breve lo lasciarono gravemente ferito sul terreno. Gli rimase la mano sinistra anchilosata e non solo il suo sogno di diventare aviatore non poté avverarsi, ma fu probabilmente la causa della sua morte in un incidente automobilistico nel 1929.
Attualmente a Santiago del Cile la Scuola Italiana, che ha diverse sedi ed indirizzi, è dedicata a lui.

MORARA LUIGI - MORETTI RINO

Morara Luigi. Segretario del Fascio di Trieste, più volte ferito dai socialcomunisti, cadde colpito a tradimento il 29 Agosto 1923.

Moretti Rino. Ex-ufficiale, appartenente al Fascio di Ferrara, cadde in un' imboscata a Portomaggiore il 28 Marzo 1921 mentre teneva un pubblico discorso davanti agli avversari politici.