sabato 24 gennaio 2009

L’ AMORE DELLA VITA DI HITLER: GELI RAUBAL

Nel 1928 Hitler trovò il primo e unico grande amore della sua vita.In quell' anno il futuro Führer nazista prese in affitto una villetta a Obersalzberg, sul confine austro-tedesco. Quella villetta, la villa Wachenfeld, sarebbe diventata uno dei luoghi simbolo del potere del Terzo Reich: una volta ristrutturata prese il nome di Berghof.

Hitler convinse la sua sorellastra, Angela Raubal, ad accettare il ruolo di governante della villetta. Angela portò con sé le sue due figlie, Angelika e Friedl.Angelika Raubal, detta Geli, era una ragazza ventenne carina e avvenente.

Hitler s’ innamorò subito di lei e fu per il futuro Führer un amore autentico. I due per qualche tempo furono inseparabili; Geli è stata la vera donna di Hitler, l' unica che abbia mai portato con sé sia nelle gite che nelle riunioni di partito.



Quando Hitler si trasferì a Monaco per motivi politici volle Geli con sé ad ogni costo. In quei mesi i pettegolezzi su zio e nipote si fecero sempre più forti. Hitler, però, era realmente innamorato di Geli e, probabilmente, fu l’ unica donna che il Führer pensò davvero di prendere in moglie (almeno fino agli ultimissimi istanti della sua vita). Hitler era però anche un amante molto possessivo.



Per quanto riguarda Geli, dei suoi sentimenti non c’ è dato sapere tutto. Di sicuro era lusingata dalle attenzioni che un uomo sempre più potente e indubbiamente affascinante come suo zio Adolf le rivolgeva. Contemporaneamente, però, si sentiva oppressa da Hitler e, non di meno, si dice, era disgustata dalle inclinazioni sessuali masochistiche del suo amante (inclinazioni non inusuali per un uomo dalla personalità forte e tirannica come Hitler). Questi sentimenti finirono per corrodere in lei l' amore per lo zio. Geli si sentiva schiavizzata: lei, così giovane, rinchiusa in casa e privata delle sue ambizioni perché il suo sempre più importante amante, che pure rivolgeva attenzioni anche ad altre donne, non voleva dividerla con nessuno e sospettava, non a torto, che la nipote avesse un amante (Geli ebbe una relazione con Emil Maurice, autista e domestico di Hitler).

Il 18 settembre del 1931 Geli si suicidò con un colpo di pistola in pieno torace. Per Hitler quello fu un colpo che definire durissimo sarebbe dir poco. Il futuro Führer era sconvolto; per diverse settimane fu insensibile a tutto ciò che lo circondava, anche alle importanti occasioni politiche che gli si presentavano. Forse si sentiva responsabile per quello che era avvenuto; sicuramente pensò di suicidarsi.

Per diverso tempo circolarono delle dicerie su un possibile coinvolgimento di Hitler nella morte di Geli, ma questo è uno dei pochi crimini che vengono attribuiti al Führer a torto.Una volta al potere il Führer ricordò sempre con commozione la morte di Geli; commissionò dei dipinti della nipote ad Adolf Ziegler, il suo pittore prediletto, e li lasciò nella loro casa di Monaco; fino alla morte si recò personalmente a porre dei fiori sotto a essi nel giorno della nascita e in quello della morte di Geli, ogni anno.

Anche la stanza di Geli al Berghof non fu mai intaccata, neanche nei massicci lavori di restauro della tenuta. Su tutta la sua figura nel Terzo Reich aleggiò sempre un alone di sacralità e mistero voluto da Hitler in nome del suo amore spezzato.


LA DONNA CHE AMAVA HITLER - Extra: Giuseppe Genna







Hitler che si rilassa in compagnia di Geli Raubal.









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