venerdì 23 gennaio 2009

ALBERT SPEER, L'UNICO AMICO DEL FUHRER

Albert Speer. Architetto, figlio di architetti. Ministro degli armamenti della Germania nazista. Inventore della Berlino Millenaria. Unico e solo amico di Adolf Hitler. Albert Speer venne giustamente ribattezzato, vista la sua connessione con il periodo storico da lui creato e vissuto direttamente come protagonista, l’architetto del diavolo.Nasce a Mannheim, in Germania, nel 1905.



Cresce in una famiglia dell’alta borghesia, vive tra gli agi e coltiva una forte ambizione sociale.Alla fine del ‘33, Speer riceve l’incarico dal Führer di seguire il restauro della Cancelleria di Berlino. È l’inizio della sua folgorante carriera politica. Sarà con Hitler fino alla fine, sebbene durante il processo di Norimberga rivelò di aver tentato di attentare al suo capo in un'occasione all'interno del bunker di Berlino.Al Processo di Norimberga, tra gli imputati Speer siede in seconda fila ma al contrario degli altri imputati, Speer non si dichiara estraneo ai crimini del nazionalsocialismo.




La sentenza lo riconosce colpevole di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Ma “l’architetto del diavolo” viene condannato solamente a vent’anni perché tra i giudici non c’è un verdetto unanime a favore dell’impiccagione.Speer sconterà la sua prigionia nel carcere berlinese di Spandau, per poi uscirne il 30 settembre 1966 a bordo di una mercedes nera , fuori lo attende una calca di manifestanti, non propriamente entusiasti. Speer torna in libertà, morirà a Londra nel 1981.




Albert Speer fu l’esteta, il cerimoniere del nazional-socialismo, la mente delle imponenti opere, l’ideatore delle grandi geometrie destinate ad esaltare, nei propositi di Hitler, il glorioso reich millenario.Si considerava un tecnico lontano dai giochi della politica, ma rimase così affascinato dal leader nazista al punto da iscriversi al partito nazional-socialista; ma Speer era e rimaneva soprattutto un brillante e geniale architetto ed il suo spirito creativo non tardò ad affermarsi: nel gennaio 1933, il ministro della propaganda Goebbels gli commissionò dei lavori, tra cui quello di allestire la coreografia per l’oceanico raduno di partito del 1 maggio 1933; lo spettacolo straordinario ideato ed allestito dall’architetto, indusse Goebbels a nominarlo responsabile dei raduni del III reich e, soprattutto, a presentarlo, finalmente al fuhrer, che rimase folgorato dal suo genio creativo e dalla sua personalità.




Da quel momento in poi Speer, divenuto primo architetto del reich, avrebbe goduto, presso il fuhrer, di un credito mai concesso, prima di allora, a nessuno; Hitler, prima di affermarsi come statista, era stato, infatti, un mediocre artista che ora, da amante dell’arte qual’era, si trovava di fronte un luminare dell’estetica, subendone, inevitabilmente, il fascino.




I due stavano ore ed ore a discutere a disegnare, ad immaginare i futuri sviluppi estetici del grande reich, tra cui quello della creazione di una nuova e grandiosa Berlino, destinata a far rivivere i fasti e la magnificenza delle grandi meraviglie dell’antichità ed a trasformarsi, in tal modo, nella degna cornice per quella che sarebbe divenuta la capitale della grande Germania, padrona di un mondo dominato dalla suprema razza ariana.Speer esaltò Hitler con i progetti per la Berlino del futuro, con le imponenti geometrie dei raduni nazisti di Norimberga e delle olimpiadi del 1936, tutti volti a far risaltare la potenza e l’onnipotenza dell’impero con la croce uncinata.



La carriera dell’architetto conobbe una drastica impennata il 7 febbraio 1942, quando, alla morte del potentissimo ministro degli armamenti Todt, Speer ne fu nominato successore, riuscendo, anche in questa nuova veste, a non tradire le attese:la produzione bellica tedesca conobbe, infatti, sotto la sua meticolosa gestione, uno sviluppo ed un incremento notevole, anche grazie alle decine di migliaia di lavoratori forzati, reclutati, in tutta l’Europa occupata e mandati a morire di fatica e di stenti, in Germania, dallo stesso Speer, il quale era, dunque, perfettamente a conoscenza del loro terrificante destino , rendendosene perfettamente conto, di persona, in occasione delle sue frequenti visite agli stabilimenti, spesso trasferiti nelle cavità della terra per sfuggire ai bombardamenti alleati.




Con l’avvicinarsi della fine, Speer, ormai perfettamente conscio dell’inevitabile sconfitta, tentò di convincere alla resa il suo fuhrer, assumendo anche azzardate iniziative, inspiegabilmente perdonate da un Hitler che, viceversa, non aveva esitato a scatenare una purga senza precedenti, in seguito al fallito attentato del luglio 1944; ma Speer per Hitler era un qualcosa di diverso, una persona alla quale si sentiva particolarmente legato e alla quale tutto era permesso.Norimberga avrebbe dovuto diventare la sede di molti altri palazzi ufficiali nazisti, molti dei quali non vennero mai costruiti; ad esempio, lo Stadio Tedesco, che avrebbe dovuto contenere 400.000 spettatori ed essere la sede dei "Giochi Ariani", proposti come sostituzione dei Giochi Olimpici. Mentre pianificava questi edifici, Speer inventò la teoria del "valore delle rovine". Secondo questa teoria, entusiasticamente appoggiata da Hitler, tutti i nuovi edifici sarebbero stati costruiti in modo tale che avrebbero lasciato delle rovine esteticamente piacevoli per migliaia di anni a venire. Tali rovine sarebbero state una testimonianza della grandezza del Terzo Reich, allo stesso modo in cui le rovine dell'Antica Grecia o dell'Impero Romano erano simboli della grandezza delle rispettive civilizzazioni.




Nel 1937 Speer disegnò il padiglione tedesco per l'Esposizione Mondiale di Parigi, che si sarebbe trovato sul lato della strada direttamente in fronte al padiglione Sovietico. Venne pensato per rappresentare una massiccia difesa contro i massacri del comunismo. È da notare che entrambi i padiglioni vennero premiati con la medaglia d'oro per il loro design.Speer venne anche incaricato di fare dei piani per la ricostruzione di Berlino, che sarebbe diventata Germania, la capitale dello stato pangermanico. Il primo passo di questo piano fu lo Stadio Olimpico per le Olimpiadi Estive del 1936. Speer disegnò anche una nuova Cancelleria, che comprendeva un vasto salone che sarebbe stato lungo il doppio della Sala degli specchi del Palazzo di Versailles. Hitler volle che costruisse una terza e ancor più grande Cancelleria, anche se non venne mai iniziata. La seconda Cancelleria venne distrutta dall'Armata Rossa nel 1945.Quasi nessuno degli edifici pensati per la nuova Berlino furono mai costrutiti. Berlino avrebbe dovuto essere riorganizzata lungo un vialone centrale di 5 chilometri di lunghezza. All'estremità nord, Speer pianificò la costruizione di un enorme edificio a cupola, basato sulla Basilica di San Pietro a Roma. La cupola dell'edificio doveva essere incredibilmente grande; sarebbe stata alta oltre 200 metri e con un diametro di circa 250, sedici volte la cupola di San Pietro. All'estremità meridionale avrebbe trovato posto un Arco, basato sull'Arco di Trionfo di Parigi, ma anche in questo caso, molto più grande, almeno 120 metri in altezza, e l'arco parigino vi avrebbe potuto trovare posto sotto di esso. Lo scoppio della seconda guerra mondiale nel 1939 portò all'abbandono di questi progetti.




Suo figlio divenne anch'egli un architetto di successo, ed è stato responsabile del disegno dell'Expo 2000, l'Esposizione Mondiale che si svolse ad Hannover nel 2000. Ha anche disegnato la "Città Internazionale dell'Automobile" di Shanghai.Nell’autunno del 1944, quando ministro degli armamenti era Albert Speer, furono costruiti nei periodi di punta anche più di 2500 apparecchi al mese.Nel 1942”, ricordò Albert Speer, ”passava per un uomo letargico e decisamente insofferente al lavoro, sembrava perennemente assopito.” Lo sguardo vitreo rivelava che era sotto l’effetto della droga. ”Suscitava con sempre maggiore evidenza l’impressione di essere un uomo instabile”, ha scritto Albert Speer: ”Esponeva idee alla rinfusa, saltava da un argomento all’altro, sembrava immerso in un mondo irreale”.Il rapporto che si instaurò fra i due è illustrato da un raro documento cinematografico di quel periodo. Speer e Hitler si inoltrano in un cantiere. Prima parla Speer e spiega il progetto. Poi tocca a Hitler. Si mette gli occhiali, si fa dare carta e matita. Usa il ginocchio per appoggiare il foglio e comincia a fare degli schizzi. Speer, sull’attenti, osserva il maestro:”Ecco come si fa, Speer!” E il Fùhrer gli consegna il disegno.



















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