lunedì 26 luglio 2010

COSTANZO CIANO (1876-1939)

I Personaggi del Fascismo


COSTANZO CIANO (1876-1939)

Eroe della "Beffa di Buccari", inventore dei mezzi di comunicazione di massa italiani


Nato a Livorno il 30 agosto 1876, Costanzo Ciano entra nell'Accademia Navale della sua città nel 1891 ed è nominato Guardiamarina nel 1896, Sottotenente di Vascello nel 1898, Tenente di Vascello nel 1901.

Esperto di armi subacquee, combatte in Libia e nella Grande guerra, prendendo parte soprattutto alle azioni dei MAS (di cui è Ispettore dal luglio 1917 al maggio 1919), ed è protagonista della celebre beffa di Buccari con D'Annunzio (10-11 febbraio 1918), divenendo Medaglia d'oro al valor militare e pluridecorato.

Nell'agosto del 1915 è Capitano di Corvetta, nel giugno 1917 è promosso Capitano di Fregata.

Promosso nell'agosto del 1918 Capitano di Vascello per meriti di guerra, nel maggio del 1919 viene collocato, a sua domanda, tra le forze ausiliarie, per passare all'impiego civile, come Direttore di una compagnia di navigazione di proprietà di Giovanni Agnelli.

Dal 1921, eletto Deputato per il Blocco nazionale, si dedica completamente alla politica, aderendo al Fascismo e divenendone il massimo rappresentante nella città natale.

Sottosegretario alla Marina e Commissario alla Marina mercantile nel primo Ministero Mussolini (19 novembre 1922-5 febbraio 1924),

cerca di ammodernare la flotta con premi di navigazione e di demolizione e introduce il nuovo Regolamento sulla sicurezza della vita umana in mare.

Nel febbraio 1924 diventa Ministro delle Poste e nel maggio 1924 diventa Ministro delle Comunicazioni, nuovo, grande ed unico dicastero comprendente la Marina Mercantile, le Poste, i Telegrafi e le Ferrovie.

Personalità di spicco del Regime, riceve numerosi onori e riconoscimenti: nel luglio 1923 è Contrammiraglio di Divisione, poi Ammiraglio di Divisione;

nel 1928 viene insignito dal Re dei titoli di Conte di Cortellazzo e di Buccari; il 24 settembre 1930 è chiamato a far parte del Gran Consiglio del Fascismo;

nel 1931 è Ammiraglio di Squadra e nel 1936 Ammiraglio d’Armata. Già nel 1926 Mussolini lo aveva indicato al Re e al Gran Consiglio del Fascismo come suo eventuale successore.

Per oltre un decennio gestisce settori cruciali e sovrintende alla privatizzazione della telefonia urbana e alla riorganizzazione dell'amministrazione ferroviaria,

contribuendo in modo decisivo al grande sviluppo strutturale del Regno di quegli anni.

Amico del Marchese Guglielmo Marconi, avvia una pionieristica rete di radiocomunicazioni direttamente gestita dallo Stato, promuove lo sviluppo del dopolavoro ferroviario e, nel 1928, istituisce l'Ente Italiano Audizioni Radiofoniche (EIAR), la futura RAI.

Dal 1934 è presidente della Camera dei Deputati e, per pochi mesi, della nuova Camera dei Fasci e delle Corporazioni (1938).

Morì a Ponte a Moriano in Provincia di Lucca il 26 giugno 1939.

S E Costanzo Ciano ministro per le comunicazioni inaugura la ferrovia elettrica del Gargano Inaugurazione


(1876-1939)

GUIDO BUFFARINI GUIDI (1895-1945)

I personaggi del Fascismo


GUIDO BUFFARINI GUIDI (1895-1945)

Il grande esponente del fascismo pisano


Guido Buffarini Guidi nacque a Pisa nel 1895; si diede presto agli studi legali, divenendo Avvocato.

Fiero interventista allo scoppio della Grande Guerra, partì volontario in un reggimento d’artiglieria, trascorrendo ben 4 anni al fronte, divenendo Capitano nel 1917 e guadagnandosi tre Croci al merito. Rimane in servizio attivo fino al 1923, ottenendo il permesso di completare gli studi e laureandosi nel 1920, anno in cui aderisce ai Fasci di Combattimento divenendo ben presto l’organizzatore dello Squadrismo pisano.

E’ alla Marcia su Roma con le sue Squadre; divenuto Sindaco e poi Podestà della sua città (1923), diviene Deputato (1924), quindi Segretario Federale del Fascio Pisano, non trascurando però l’avvocatura.

Convinto irredentista, è anche Presidente del Comitato pisano di azione dalmata, nonché Console Onorario della MVSN.

Stimato per la moderazione e le capacità amministrative, diviene per lunghissimo tempo Sottosegretario agli Interni (maggio 1933-febbraio 1943), nel cui ruolo eccede sovente nei piccoli intrighi della “politica di palazzo”.

A lui si deve comunque l’opera di riorganizzazione delle Prefetture e di ridimensionamento dell’impostazione burocratica del Partito e dei Fasci locali. In questo periodo diviene amico di Ciano. Contrario alle leggi razziali, appronta le giuste indicazioni perché siano mitigate.

Membro del Gran Consiglio del Fascismo (1943), vota contro l’ordine del giorno Grandi del 25 luglio.

Aderisce alla RSI, di cui diviene Ministro degli Interni, sostituito da Zerbino il 12 febbraio 1945. Arrestato dai partigiani il 26 aprile 1945, viene assassinato in carcere a San Vittore, a Milano, il 10 luglio, dopo un vano tentativo di avvelenamento.

(1895-1945)